Voti o giudizi alle elementari? FME Education al fianco degli studenti
Croce e delizia degli alunni di ogni ordine e grado, i giudizi, soprattutto alle elementari, la valutazione delle competenze e delle conoscenze acquisite rappresenta un aspetto dei processi di apprendimento su cui da sempre si pone grande attenzione, sia da parte degli studenti e delle famiglie, sia da parte degli insegnanti. Nel tempo non sono mancate anche considerazioni di criticità, in particolare sui voti numerici, portando sul tavolo della discussione il fatto che questi possono generare stress e pressione su chi apprende, oltre a innescare fenomeni di competizione e riduzione della complessità.
Via i giudizi alle elementari
Il tema si presenta ancora più delicato considerando le fasce più giovani: è questo il caso della scuola primaria in cui, negli anni, si sono alternati diversi approcci e concezioni riguardanti la valutazione. La più recente normativa introdotta nel sistema scolastico nazionale è quella del Decreto Legge 22/2020, convertito con modificazioni dalla Legge 41/2020. Tale introduzione ha ripristinato nella scuola primaria i giudizi sintetici, in sostituzione dei voti numerici: non più cifre, dunque, bensì un giudizio descrittivo per diversi livelli di apprendimento indicati nella valutazione periodica e finale dell’alunno.
Con l’obiettivo di supportare al meglio l’apprendimento e l’insegnamento, FME Education è da sempre al fianco di studenti, insegnanti, famiglie e scuole: lo scopo è rendere lo studio coinvolgente, stimolante e, perché no, anche divertente. Questo è possibile anche attraverso i contenuti digitali innovativi che l’Editore realizza con efficacia dal 2013, anno della sua fondazione: in dieci anni “Imparare divertendosi!” è stato infatti il motto con cui FME Education ha costruito ambienti didattici modulari con lezioni, esercizi, giochi e verifiche riguardanti le principali materie della scuola dell’obbligo. Studio sì, ma anche divertimento per accendere l’interazione e la curiosità di chi apprende.
Per quanto riguarda la scuola elementare, nello specifico delle nuove pagelle introdotte dal 2020, il passaggio è quindi verso un parere espresso con quattro livelli di apprendimento: si sposta così il focus da un giudizio in numeri a una descrizione del percorso compiuto, includendo motivazioni e capacità a tutto tondo. I quattro livelli sono i seguenti: avanzato (A), che descrive un alunno autonomo e in grado di svolgere compiti in maniera originale e proficua; intermedio (B), a indicare la capacità di risolvere in autonomia i problemi noti e con il supporto del docente quelli non conosciuti; base (C), che descrive la capacità di risolvere anche da soli i problemi già noti, ma spesso supportati dall’insegnante; in via di prima acquisizione (D) è il livello per un alunno in grado di svolgere compiti basilari anche se con l’aiuto del docente.
In tale maniera, un nuovo modo per esprimere le capacità degli alunni ricorrendo a un approccio descrittivo, piuttosto che assegnare un numero ‘secco’ e non comprensivo di importanti aspetti pedagogici connessi allo sviluppo individuale tra i 6 e gli 11 anni. La pagella così strutturata, inoltre, introduce anche quattro dimensioni sul percorso realizzato, così da ampliare la valutazione e personalizzarla: autonomia nell’apprendimento, tipologia di situazione (nota e non nota), risorse utilizzate e continuità nell’apprendimento.